La salma restò quattro giorni nel verde romitaggio dove vi era una casetta ed una piccola cappella dove era spirata e tutti tra le lacrime e preghiere si recarono per farle visita e rendere gli omaggi che tutti provavano nel cuore.
Al quinto giorno dopo la morte la salma di Maria Angelica fu trasportata in paese nella casa della famiglia Orofino e qui si assistette ad un vero evento straordinario: la rigidità cadaverica era scomparsa; si notava per tutto il corpo una grande flessibilità e un odore di fiori sui generis come scrisse il dottor Pietro Gioia, il quale fu incaricato dai familiari di salassare il cadavere.
Il 31 maggio alle 18,30 il medico fece una piccola puntura sulla vena cutanea, al di sotto del mascellare inferiore, ne uscì sangue frammisto a bollicine gassose; il fenomeno durò per alcune ore.
Molti anni prima a Lauria il 29 febbraio 1828 si era verificato lo stesso fenomeno sul cadavere di un sacerdote ora Beato Domenico Lentini: flessibilità delle membra, profumo intenso, sangue vivo nelle vene.
Il primo giugno, giorno del funerale di Maria Angelica, un fenomeno inspiegabile sconvolse i Castelluccesi; i pellegrini di Papasidero di ritorno dal funerale della loro Maria Angelica, si accorsero del movimento delle pupille della SS. Addolorata di Castelluccio Inferiore. Difatti questi, prima di intraprendere la via del ritorno verso il paese, si recarono nella vicina Chiesa e osservarono stupiti l'evento straordinario.
Il parroco arciprete Giuseppe Taranto che si trovava a Castelluccio Superiore per il funerale di Maria Angelica, avvertiti dall’avvenimento si recò immediatamente con altri sacerdoti alla sua parrocchia e trovò molte persone in lacrime davanti all’immagine dell’Addolorata e di persona constatò tale prodigioso avvenimento.
Numerosi sono gli episodi edificanti della vita di Maria Angelica trasmessi a noi: dei tanti è bello citare la distribuzione del pane che quasi tutti i giorni veniva amorevolmente donato ai numerosi poveri che frequentavano la sua casa; la sua porta era aperta a tutti e in ogni ora.
Nessuna penna potrà mai descrivere con esattezza i momenti di santità che hanno accompagnato la vita terrena di Maria Angelica, persona connotata nel tempo e dal tempo, testimonianza viva del possibile e misterioso colloquio che l’uomo, ciascun uomo può intrattenere con Dio e la sua memoria è giusta affidarla alla Chiesa.
Il Bambinello e tutte le sue cose personali sono gelosamente custodite nella parrocchia di Castelluccio Superiore.