Negli anni trascorsi a Castelluccio molte furono le visioni e le apparizioni celesti; in una di queste, la Vergine di Costantinopoli le preannunciò il giorno della sua morte 26 maggio 1896, data coincidente con i festeggiamenti della Vergine di Costantinopoli a Papasidero (Cosenza), martedì dopo Pentecoste di ciascun anno.
Il 22 maggio 1896 Maria Angelica desiderava partire per Papasidero per fare ritorno nella sua casa paterna, per affidare in custodia la sedia sulla quale s’era appoggiata la Madonna e purtroppo non si trovò alcuna vettura per accompagnarla.
Partì invece il nipote Nicolino essendo prossima la festa della Madonna di Costantinopoli e congedandosi gli disse: “Figlio, tu parti, ma credo che non mi rivedrai”. Le stesse parole le aveva dette a don Giacinto Donati in partenza per la sua nativa Agromonte.
Il 26 maggio al servo Vincenzo Gioia che avrebbe voluto parlarle il giorno dopo disse: “Tu con me non parlerai”.
La mattina del 26 maggio 1896 si confessò con l’arciprete don Biagio e partecipò alla Santa Messa accostandosi alla Santa Comunione e dopo si sciolse in canti tenendo stretto al suo petto il Bambinello, che ogni tanto passava ad una fanciulla: Annunziatina Rossi, presente per accudire alle faccende di casa.
Nel pomeriggio al falegname Antonio Rinaldi che si trovava a passare casualmente, gli disse: “Tu mi farai la cassa mortuaria”; mentre, a Maria Gazzaneo di Rotonda, che era venuta per farle visita, chiese di rientrare perché durante la notte doveva fare compagnia a sua madre.
Alle 18,30 del 26 Maggio col passo vacillante e il Bambinello stretto tra le sue braccia andò a chiudersi nella sua solita stanzetta; poco dopo si udì uno schianto, la caduta di un corpo giacente in ginocchio, il volto rivolto verso la cappella dell’Addolorata: la fine.
Il medico Ignazio Catalano annotò che la morte era avvenuta per paralisi celebrale da fulminante apoplessia, mentre stava assorta in preghiera.
Così Maria Angelica come preannunciato dalla Vergine di Costantinopoli il martedì 26 maggio 1896 mentre a Papasidero (CS) si inneggiavano i festeggiamenti della Vergine, lei morì.