Dall’età di sei fino a diciannove anni, per ben tredici anni rimase immobile sul letto a causa della tubercolosi polmonare con l’aggravante della dilatazione cardiaca.
La madre le stava sempre vicino e durante le veglie notturne, nel corso di quei lunghissimi anni, udì spesso sulle labbra della figlia dormiente parole incomprensibili, soprannaturali: la figlia aveva delle visioni che lei come madre non sapeva spiegarsi.
Alla fine del tredicesimo anno di sofferenza Maria Angelica vide entrare nella stanza una Signora di incomparabile bellezza che le disse: “Non temere, io sono Maria di Costantinopoli”.
E mentre Maria Angelica le chiedeva di allontanarla dalla tomba e di guarirla, la bella Signora aggiunse: “tu non morirai, quantunque i tuoi prevedono la tua prossima fine, ti abbiano fatto già costruire la cassa mortuaria”; e poi aggiunse ancora: “io il sabato santo 16 aprile, al tramonto del sole verrò a guarirti”.
Dopo l’apparizione Maria Angelica cominciò a gridare dicendo: “la Madonna è venuta a visitarmi”, e quando raccontò tutto alla madre, la stessa rimase incredula e mandò a chiedere informazioni al falegname perchè nessuno dei familiari di casa aveva pensato alla cassa mortuaria. Ma la risposta del falegname Antonio Lo Passo confermò l’ordinazione che le era stata fatta da una parente della famiglia Mastroti, la signora Angelina Catalano.
Il 16 aprile 1870, il Sabato Santo, Maria Angelica era allo stremo delle sue forze e anche i meno pessimisti avevano rinunciato ad ogni speranza; la casa della famiglia Mastroti era un via vai di persone di ogni ceto sociale, le quali, ritenendola prossima alla fine, venivano a vedere per l’ultima volta la morente.
Al tramonto, tutta la famiglia si riunì in preghiera nell’attigua cappella di famiglia e tutti senza parlare pensavano che la sua fine fosse imminente tanto erano atroci le sue sofferenze.
Ad un tratto sentirono un grido; era Maria Angelica che diceva: “La Madonna di Costantinopoli è venuta a guarirmi”.
E fu cosi.